Chiariamo un punto fondamentale: la decisione finale di acquistare casa è assolutamente personale, anche perché sulla scelta pesano fattori affettivi e di status socio-economico difficilmente misurabili.
Ma se dovessimo restare alla logica di un’educazione finanziaria di base, per chi ha un’elevata capacità di risparmio acquistare una casa converrebbe o no?
E tra le varie forme con cui appropriarsi dell’immobile, quale sarebbe la più conveniente? Affitto o acquisto vero e proprio? E le case all’asta? È ora di dare risposta a qualcuna di queste domande
Acquistare casa: un giusto investimento?
La cosa a cui non molti pensano è che acquistare case all’asta spesso e volentieri ha a che fare con il mercato, non solo immobiliare, ma anche reale. Detta in altre parole, le case si vendono quando iniziano a non essere più un buon investimento e si vuole spostare il proprio profitto verso qualcosa di più liquido e versatile.
Ma com’è la situazione del mercato adesso? Investire nel mattone rappresenta davvero una scelta intelligente? Lo è stata senza dubbio nell’era dell’iperinflazione. Negli anni in cui l’inflazione in Italia è stata almeno superiore al 10% la rivalutazione nominale media annuale degli immobili è stata pari al 21,3%, mentre i BoT, i Titoli di Stato a lungo termine e le azioni hanno segnato un rendimento totale medio rispettivamente del 13,2%, 11,3% e del 15,1%. In quel periodo, dunque, gli immobili hanno fatto registrare l’unico rendimento reale medio positivo, pari al 4,73% al netto dell’inflazione.
Oggi, però, lo scenario è completamente diverso. Per due motivi principali:
- In primo luogo perché, dati alla mano, con un’inflazione bassa l’investimento nel mattone dà risultati deludenti. In Italia a partire dal 1992, ossia da quando l’inflazione annuale è scesa stabilmente sotto al livello del 5%, la crescita annuale media dei prezzi immobiliari è stata del 2,6%.
- In secondo luogo, il rendimento annuale medio, sempre nominale, di BoT, Titoli di Stato a lungo termine e azioni è stato pari, rispettivamente, a 3,2%, 8,9% e 7,8%. Al netto dell’inflazione, i prezzi degli immobili sono cresciuti in media dello 0,4%.
Acquistare casa all’asta: domanda e offerta
L’altra considerazione da fare è che il mercato immobiliare negli ultimi anni ha subito una complessiva svalutazione, e, per questo, sono cresciute di numero le case finite in svendita o addirittura all’asta. La forte crisi dovuta ai mutui sub-prime americani ha mostrato il punto debole dell’investimento sul mattone, ovvero la forte debolezza verso le recessioni, essendo la casa, per sua natura, un bene illiquido e difficilmente trasformabile in periodi di crisi. Anche per questo il mercato delle case all’asta negli ultimi anni ha subito un interessante incremento.
Acquistare casa all’asta per uso abitativo quindi è una scelta davvero vantaggiosa
Comprare un immobile alle aste giudiziarie può rivelarsi una scelta economicamente molto vantaggiosa, soprattutto se chi acquista è al corrente di come funzionano i meccanismi di queste gare e si fa affiancare da esperti del settore.
Si può avere un risparmio di oltre il 30% sull’acquisto della casa di conseguenza c’è bisogno di un capitale molto più basso. Inoltre le rate del mutuo in questo momento sono molto basse e si può rientrare più velocemente dell’investimento.
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